Conosciamo i nostri prodotti dall’origine; per questo possiamo certificare l’intera filiera; dalla raccolta alla messa in vendita nella Boutique. Le nostre materie prime provengono da zone controllate della Val Tiberina fino all’ Alto Casentino in provincia di Arezzo; le nostre zone di raccolta comprendono anche la provincia di Siena, in particolare le crete senesi e la valdelsa.
Il tartufo è il Gioiello dei nostri boschi, e diciamolo pure, delle nostre tavole; è certamente uno dei prodotti più pregiati che ci siano provenienti dalla natura e non dal mondo animale.
Alzi la mano a chi, almeno una volta all’ anno non venga voglia di bearsi del suo intenso profumo e di sentirne il sapore in un piatto tradizionale o perché no, provare un “azzardo” culinario.
Ci sono delle cose però, che forse non tutti sanno sul mondo dei tartufi, a cominciare dal fatto che nonostante in molti dipinti medievali si vedano personaggi che passeggiano per i boschi con un maiale al guinzaglio, da un po’ di tempo a questa parte cercare tartufi con il maialino o il cinghiale è vietato!
Inoltre sempre per legge, per andare alla ricerca del prezioso fungo ipogeo con il cane addestrato bisogna superare un esame e conseguire l’abilitazione alla raccolta.
A questo punto, vediamo di imparare un po’ di più sul tartufo per essere più preparati in fase di acquisto.
Il tartufo ha una parte esterna, diciamo una scorza, chiamata Perìdio e la polpa interna chiamata Gleba.
La forma ed il colore del Peridio e il colore della gleba differiscono da tipo a tipo di tartufo; altra curiosità: i tartufi non sono solo “bianchi e neri”, ma si diversificano principalmente in:
Tutti vengono naturalmente usati in cucina, l’estivo o scorzone, di qualità meno pregiata e di costo più contenuto viene usato maggiormente per la preparazione di salse sia fatte in casa che acquistate; leggete quindi bene l’etichetta quando acquistate un prodotto pronto, oppure fatevi consigliare dal nostro Francesco.
Il tartufo è una sentinella ambientale: se in un terreno c’è questo simbionte vuol dire che non ci sono pesticidi, che il terreno è incontaminato. Il tartufo non sopravvive ai diserbanti!
I nostri prodotti freschi in più hanno la certificazione Bio. Un qualcosa in più per voi!
Come si conserva un tartufo fresco? Per quelli che riescono a non finirlo subito!, avvolgetelo in un panno oppure nella carta asciutta, che andrà cambiata una volta al giorno e chiudetelo in un barattolo di vetro. mettete il tutto in frigorifero, per un massimo di 10/15 giorni.